Oh, mi solleva sapere che Overmann abbia capito cosa intendevo, e che non era mia intenzione fare un confronto qualitativo (peraltro Broken Sword è una delle mie avventure preferite): cominciavo a pensare a qualche messaggio subliminale nascosto inconsapevolmente nelle mie parole
.
il Cinese ha scritto:Sul discorso Runaway, io mi ci divertii molto di più che con Syberia 1 e 2.
Ma il fatto è che giochi come Runaway o The Longest Journey erano GIA' rivolti agli appassionati del genere, e non hanno generato un pubblico nuovo, tant'è che le avventure classiche in terza persona sono rimaste sull'orlo dell'estinzione nonostante si trattasse di titoli di qualità (qualcuno forse ricorderà che Runaway ha rischiato perfino di non uscire mai dai confini iberici).
Syberia ha invece catturato un'utenza nuova, ha fatto conoscere il genere anche al di fuori del gruppo di appassionati/puristi. Perchè? Non lo so, però posso avanzare un'ipotesi (e in questo caso sì, è davvero un semplice parere
): probabilmente il respiro 'europeo', mischiato all'attenzione fuori dal comune alle immagini e agli ambienti (trasudanti fascino) e soprattutto il tono 'poetico', artistico e delicato che raramente si era visto nei videogiochi, sono stati capaci di stabilire un modo diverso di approcciarsi al genere. A ciò va unito anche una sfida ludica sostanzialmente medio-bassa che non respingeva i non espertissimi, appunto.
Comunque, al di là dei meriti qualitativi (capisco che Syberia possa non piacere), in seguito alla sua uscita si è verificato un arricchimento della comunità e le software house hanno preso coraggio ricominciando a sviluppare avventure classiche in terza persona. Probabilmente è in gran parte merito di Syberia se per 10 anni il mercato delle avventure non è stato occupato esclusivamente (o quasi) da titoli Myst-style
.
Se proprio devo fare un confronto (ma sempre storico!), allora la differenza è che, se un Broken Sword si è 'limitato' a confermare e a mettere insieme intuizioni e approcci già esistenti in precedenza (gameplay, interfaccia, narrazione), assemblando probabilmente quella che è la massima alchimia del genere classico, Syberia ha detto qualcosa di nuovo, di fresco, sebbene inevitabilmente imperfetto.