La Disney ha solo premuto il grilletto di una pistola che era puntata alla tempia da almeno dieci anni... Giusto Darrell Rodriguez nel 2009-2010 provò a recuperare uno spirito "indie" con i remake dei due Monkey, la licenza ai Telltale per Tales of Monkey Island, ma lo segarono subito.
La LucasArts dipendeva dalla Lucasfilm, e quel gruppo dirigente a un certo punto ha smesso di credere all'indipendenza creativa della LucasArts, più o meno quando è diventato imperativo campare di Star Wars, diciamo intorno al 2000. Non hanno fatto che segare presidenti su presidenti, progetti su progetti, perché a loro interessava soltanto che la LucasArts fosse un centro di gestione di Star Wars, non una fucina creativa. Se le produzioni emorragiche dell'azienda non l'hanno fatta chiudere prima, era solo secondo me perché Lucas, per principio, vi si opponeva. A un certo punto lui s'è rotto di tutto e ha venduto, con il risultato che l'occhio esterno dei nuovi proprietari si è fatto subito una domanda ovvia.
Se tu imposti un'azienda per l'uso di un marchio indipendente da te (Star Wars, che è della Lucasfilm) e io mi compro quel marchio, che ragione ho di pagarti affinché tu lo usi? Lo uso direttamente io e pace, lo affitto ad altre case, mi faccio pagare e io non pago nulla. La Disney ha comprato la Marvel e la Pixar ma non le ha mica chiuse, perché un'identità creativa e un degno profitto ce l'hanno, la LucasArts aveva perso entrambe le cose da anni, pur costando una tombola.
Rimarrà solo un ufficio, una sorta di "LucasArts Licensing" per la gestione legale dei marchi. Se qualcuno vuole farsi avanti per affittare (o comprare?) Monkey, Maniac, Zak, Loom, Grim, Full Throttle e compagnia, ora può provarci.
Non è la Disney che ha ucciso la LucasArts, l'ha uccisa la Lucasfilm. Ma non adesso: lentamente, nel corso di una decade.