Neo-Geo ha scritto:Ragazzi chiariamoci.
Scusatemi, ma voi boicottando le avventure non tradotte cosa sperate di ottenere?
Come fa uno sviluppatore a capire che gli conviene investire su una traduzione in italiano se in italia il loro gioco non vende?
Spiegatemi questo per favore perchè continuo a non capire il vostro ragionamento.
Semplicemente perché io i soldi non li prendo dagli alberi quindi se devo spenderli è pacifico che il minimo che mi aspetti in cambio sia un prodotto di cui possa fruire al 100% (ripeto, non parliamo di Platform o di Action: nel 90% delle AG la componente narrativa è alla base del gioco. Anche che uno capisca l'inglese al 75%, se in quel 25% che manca c'è un dettaglio importante per la storia è inaccettabile).
Quindi, se lo sviluppatore non vuole o semplicemente non può investire nella mia lingua, io i miei soldi non glieli posso dare, perché semplicemente non se li merita. Se poi qualcuno lo traduce sottobanco e il prezzo scende, lo comprerò (come ho fatto con TOMI e molti altri giochi attesi invano nella mia lingua), ma è una questione di principio: non posso pagare allo stesso prezzo di un americano, che il gioco se lo gode al 100%, un prodotto che io mi godrei al 75%.
Poi ripeto, che uno sviluppatore internazionale che vende il suo prodotto digitalmente il tutto il mondo non trovi conveniente fare una traduzione per quei quattro gatti che siamo noi avventurieri italiani, è del tutto comprensibile. Perché non ci sia un'azienda italiana che voglia vendere i giochi nel nostro paese, lo è un po' meno: capisco la crisi, ma non è che chi fa impresa può pretendere di investire solo in mercati sicuri; questo porta alla stagnazione, perché mercati sicuri non esistono (pompe funebri a parte).
Ora mi si dice che Tales of Monkey Island non è stato commercializzato in Italia perché evidentemente i diritti costavano troppo. Ok. Ma lo stesso discorso può valere per The Raven? Costa davvero così tanto comprarlo e pagare un traduttore?
Se si investe poco è chiaro che il ritorno è poco: a me di avventurine indie o casual del cavolo tradotte non me ne può fregare di meno. Vorrei comprare e giocare a giochi seri, tradotti...
Il problema qual è? Che tradurre un The Raven significherebbe venderlo in Italia a € 60,00 invece dei € 30,00 attuali, e a quel prezzo verrebbe solo piratato, qui da noi. Tuttavia, se la traduzione venisse fatta a monte dallo sviluppatore, i prezzi si ammortizzerebbero e rimarrebbero invariati per l'utente finale.
Quindi per me le soluzioni sono: o il publisher italiano, stile talent scout, vaglia in anticipo i titoli che ritiene più redditizi e tenta di avviare delle partnership con gli sviluppatori prima del rilascio in DD dei giochi, offrendo una localizzazione in cambio di una percentuale (il ché dovrebbe tradursi in costi di investimento minori, per certi versi, perché non si comprerebbero i diritti esclusivi di rivendita), oppure come dice Ekaterina gli sviluppatori dovrebbero prendere la buona abitudine di finanziare la localizzazione a monte tramite Kickstarter, così sta storia che non si traduce per paura di non rientrare dei costi cessa di esistere: te la paghiamo in anticipo la localizzazione, se ci sono i numeri.