Re: The Cave (nuovo gioco di Ron Gilbert)
Inviato: martedì 4 settembre 2012, 14:44
La faccio molto più estrema. Quando il "gioco" prende il sopravvento sulla narrazione, per me smette di essere un avventura grafica. E' vero che la sperimentazione è l'anima del progresso, però bisognerebbe avere l'onestà e l'umiltà di fermarsi quando si raggiunge un punto fermo e cercare di migliorarlo invece di stravolgerlo.
Uno degli aspetti migliori delle avventure classiche era il numero di azioni eseguibili su un hot-spot, che aggiungeva una dimensione all'esplorazione. Ok, hai visto l'hot-spot, ma se non sai cosa farci non ti è servito a nulla.
Oggi invece è tutta una ricerca di oggetti "nascosti" (non a caso quasi tutte le avventure hanno adottato il tasto per la visualizzazione degli hot-spot) in quanto è il gioco stesso a dirti cosa puoi fare con un determinato oggetto. La libertà di azione è stata sostituita da "trova un punto cliccabile e cliccaci".
C'è chi la chiama sperimentazione, io invece la chiamo "appiattimento delle meccaniche di gioco in favore del mercato casual". E' per questo motivo che io (e molti altri) voglio un gioco CLASSICO. Non mi importano le novità e i cambiamenti, la struttura di gioco di una avventura ha raggiunto la sua perfezione ormai da tempo. Prendiamo ad esempio il cinema. Per fare un bel film oggi è necessario avere una bella storia, dei bravi attori e un bravo regista. A nessuno verrebbe in mente di proiettare un film sott'acqua o girarlo con un iPhone per il solo gusto di "sperimentare". Il progresso aumenta la risoluzione, aumenta la qualità dell'audio, degli effetti speciali, ma tutte queste cose sono al servizio della struttura di base che è sostanzialmente uguale da sempre.
Se Monkey Island ha fatto storia mentre molti altri titoli più moderni sono praticamente sconosciuti un motivo ci sarà, e non ditemi che MI ha introdotto chissà quale sperimentazione, ha semplicemente migliorato e adattato tecnicamente ingranaggi sicuramente già visti, ed è quello che mi piacerebbe vedere anche oggi.
Uno degli aspetti migliori delle avventure classiche era il numero di azioni eseguibili su un hot-spot, che aggiungeva una dimensione all'esplorazione. Ok, hai visto l'hot-spot, ma se non sai cosa farci non ti è servito a nulla.
Oggi invece è tutta una ricerca di oggetti "nascosti" (non a caso quasi tutte le avventure hanno adottato il tasto per la visualizzazione degli hot-spot) in quanto è il gioco stesso a dirti cosa puoi fare con un determinato oggetto. La libertà di azione è stata sostituita da "trova un punto cliccabile e cliccaci".
C'è chi la chiama sperimentazione, io invece la chiamo "appiattimento delle meccaniche di gioco in favore del mercato casual". E' per questo motivo che io (e molti altri) voglio un gioco CLASSICO. Non mi importano le novità e i cambiamenti, la struttura di gioco di una avventura ha raggiunto la sua perfezione ormai da tempo. Prendiamo ad esempio il cinema. Per fare un bel film oggi è necessario avere una bella storia, dei bravi attori e un bravo regista. A nessuno verrebbe in mente di proiettare un film sott'acqua o girarlo con un iPhone per il solo gusto di "sperimentare". Il progresso aumenta la risoluzione, aumenta la qualità dell'audio, degli effetti speciali, ma tutte queste cose sono al servizio della struttura di base che è sostanzialmente uguale da sempre.
Se Monkey Island ha fatto storia mentre molti altri titoli più moderni sono praticamente sconosciuti un motivo ci sarà, e non ditemi che MI ha introdotto chissà quale sperimentazione, ha semplicemente migliorato e adattato tecnicamente ingranaggi sicuramente già visti, ed è quello che mi piacerebbe vedere anche oggi.