Non voglio fare il pedante, ma mi scappa.
La reputazione di Steve Ince come "coautore dei giochi della Revolution" è una forzatura promozionale, forse meno forte di quella che diede Bill Tiller come autore di Monkey Island 3, ma comunque lo è.
In Beneath a Steel Sky fu grafico, di Broken Sword 1 producer (che per il suo ruolo mette le mani un po' su tutto, è vero, ma in sceneggiatura e design non c'è la sua firma). Ince ha iniziato a fare il designer e sceneggiatore da Broken Sword 2, lasciando la Revolution dopo Broken Sword 3. In quella veste comunque ha sempre fatto parte della squadra a pari merito di diverse altre persone, non capisco quindi perché debba essere considerato all'improvviso un "autore" importante alla stregua di altre personalità o di Charles Cecil, che è sempre stato il motore della Revolution.
E' attivo sulla scena, volenteroso, simpatico, aperto al dialogo ed è senza dubbio un veterano di un certo tipo di produzione, ma mi pare si sia creata un'aura di fiducia automatica intorno alla sua figura che non ha molto ragion d'essere.
Questo non per demolirlo! Essere "un grande" non è obbligatorio. Solo a volte il marketing fa finta che i titoli di testa e coda non esistano e questa cosa mi dà un fastidio...