Overmann ha scritto:Io non ho mai scritto che non escano più p&c, quando l'ho scritto?
Dicevo che non trovo supporto alla tesi che si sia costretti a giocare altre tipologie di gioco, perché mi riferivo a questo tuo paragrafo, in cui presenti due opzioni "walking simulator" e "giochi di mezz'ora" che sembrano non ammettere vie di mezzo:
Overmann ha scritto:Praticamente per chi cerca un'esperienza da avventura grafica, nel 2018, i consigli sono: 1) giocati un walking simulator o una visual novel e 2) giocati qualcosa che dura mezz'ora, fatta in un mese, mai tradotta, mai doppiata, mai testata, fatta da mio cugino nel tempo libero.
Io non sono d'accordo che ad esistere sono solo i due estremi che hai citato ed in genere trovo gli estremi poco capaci di rappresentare uno scenario complesso.
Comunque adesso ho capito un punto importante del tuo discorso che non avevo inteso all'inizio: tu non ti riferivi alla qualità del gioco di avventura esclusivamente dal punto di vista creativo e artistico ma anche dal punto di vista
di ricchezza della produzione.
Su questo sono ovviamente d'accordo: gli investimenti delle aziende si sono spostati su tipologie di giochi di avventura che si allontanano dalle avventure grafiche tradizionali.
La mia esperienza personale è un po' diversa e i miei interessi e bisogni non combaciano con quanto vorresti tu a livello di ricchezza di prodotto, ma posso capire i tuoi desideri.
Osservo anche una differenza nelle modalità di acquisizione di informazioni, quando tu descrivi il processo in cui è il prodotto a proporsi a te a seguito degli investimenti in porting/marketing/comunicazione. Anche in questo caso la mia esperienza personale è differente: la passione per il genere mi ha spinto da ragazzino ad informarmi comprando "The Games Machine" o riviste analoghe e oggi a leggere un sito web o Steam, quindi dal mio punto di vista non è cambiato molto perché sono sempre stato io ad essere proattivo nei confronti di un hobby che mi ha sempre appassionato. E questa attività di ricerca e approfondimento mi è sempre piaciuta.
Quindi quando parli di "inversione dei ruoli", personalmente si tratta di un fenomeno che non si applica a me, perché sono sempre andato ad informarmi sulle avventure grafiche in sviluppo ed in uscita.
Overmann ha scritto:Ho scritto anzi che gli ultimi anni sono stati un bel fermento per svariati motivi, ma che non hanno portato al risultato che si poteva sperare, ossia che le avventure tornassero non "sulle copertine dei giornali" ma ad avere un livello di produzione decente. Cioè che uscissero dai garage e pensassero alla distribuzione, a come raggiungere gli utenti in uno scivolo saponato, non "è colpa tua che non ti informi".
Sono certo che anche tu senta che in fondo questo desiderio è probabilmente utopico come sarebbe utopico attendersi lo stesso fenomeno per le avventure testuali alla "Colossal Cave". Il genere "narrativa+puzzle" è cambiato più volte nel corso dei decenni e il tipo di investimenti che può garantire una ricchezza di produzione e una distribuzione maggiore sono adesso osservabili solo nelle più moderne evoluzioni delle avventure, in cui i puzzle giocano un ruolo inferiore rispetto alla storia e all'esplorazione.
Overmann ha scritto:Stiamo qui a discutere di cosa piace o meno al giocatore moderno, e poi mi citate giochi perlopiù inaccessibili: mi dici per favore dei giochi che hai citato in quanti hanno doppiaggio, non sono in pixel art e durano più di 3 ore? Te lo dico io: NESSUNO.
Veramente io avevo ristretto alla pixel art proprio per dare esempi di un modello di avventura punta-e-clicca più tradizionale, ma ho capito solo dopo che non era quello che ti interessava.
In ogni caso, mi pare che si tratti di un caso di interessi e gusti personali, perché dei tre elementi che hai lamentato (solo lingua originale, pixel art e gioco corto), due sono per me positivi. Conosco altre persone che amano intervallare le avventure lunghe con avventure più corte, la cui qualità comunque non è più bassa.
Riguardo il tuo requisito "più di 3 ore", ecco a titolo esemplificativo i miei tempi sulle avventure citate, che riporto non perché siano statisticamente significativi ma solo per sottolineare che alcuni elementi di cui parli sono soggettivi, non verità assolute:
- Milkmaid of the Milky Way: 3 ore
- The Darkside Detective: 15 ore (e non conto il demo)
- Thimbleweed Park: 22 ore al primo playthorugh + altre 6 ore per la modalità "Casual".
- Four Last Things : 4 ore
- Kathy Rain: 11 ore
- Kelvin and the Infamous Machine: 7 ore
- Nelly Cootalot: The Fowl Fleet: 7 ore
- Duke Grabowski, Mighty Swashbuckler: 110 minuti
A beneficio dei curiosi, c'è il dettaglio e la durata di altri giochi di avventura a cui ho giocato, anche recenti,
nella mia pagina di Steam.
Overmann ha scritto:Forse un paio ci si avvicinano, ma vivono sul giaciglio.
Personalmente non presenterei tale affermazione come una verità, tenuto conto che la durata di un gioco di avventura è un aspetto influenzato da modalità di gioco che cambiano da giocatore a giocatore. Inoltre non ho capito se la tua affermazione sulla durata è basata sul fatto che hai giocato a queste avventure e hai misurato il tempo impiegato a giocarle, oppure se l'affermazione è basata su altro.
Aggiungo pure che la qualità della storia, dei puzzle, degli elementi artistici, non è fortemente correlata con la durata del gioco. Dei giochi elencati sopra, "Milkmaid of the Milky Way" e "The Darkside Detective" possiedono elementi di alta qualità che giudico superiori a "Thimbleweed Park", per esempio.
E pure di tanto.
Dico questo per sottolineare che ciò che cerchi tu nei giochi di avventura, per esempio riguardo la loro durata, può non combaciare con quanto cercano altri utenti, e ripropongo l'esempio di intervallare avventure lunghe con avventure più corte.